sabato 16 gennaio 2010

Donkey, Mario e io

Da bambino, il mio gioco preferito era il Lego. Mi piacevano anche macchinine, robot, giochi di società, ma fino a quando computer e videogiochi non sono entrati nella mia vita, a 10 anni, le costruzioni con i variopinti mattoncini danesi, nelle loro varie versioni, sono state la mia principale fonte di svago.

A distanza di tanti anni, mi fa ancora piacere aiutare i miei bambini a seguire le istruzioni per montare case, auto, elicotteri di Lego, ed è ancor più bello vederli costruire da soli ciò che la loro fantasia suggerisce, elargendo magari qualche piccolo consiglio pratico per la realizzazione.

Oggi, con Sol a una festa, Re e io ci siamo dedicati ai giochi da grandi.
Dopo una partita a Trivial di riscaldamento, di fronte al computer acceso, mi è venuta l’idea di chiedergli: “ti piacerebbe vedere i videogiochi che il papà faceva da bambino”?

Lui ha ovviamente accettato con entusiasmo e così, grazie a Internet, ha potuto vedere e provare una carrellata di classici da casa e da bar.

E allora via con Pac-Man, Space Invaders, Galaga, Asteroids, Scramble, Joust, Frogger, gli esordi di Mario Bros, ma soprattutto il mio preferito: Donkey Kong, con un giovane Mario che ricorda solo vagamente il Super Mario di oggi, la sua fidanzata dell’epoca, Pauline (ora sostituita da Peach), rapita da un Donkey Kong irriconoscibile precursore, dai modi grezzi, il torace nudo e la grafica primitiva, di quello di oggi, dal ciuffo sbarazzino, i modi ingentiliti e la cravatta.

Purtroppo ho trovato online solo il primo dei quattro livelli giocabile, così Re si è dovuto accontentare di qualche immagine e descrizione sommaria delle difficoltà dei successivi e del modo in cui Mario potesse sbarazzarsi dello scimmione alla fine del quarto, per ricongiungersi con la sua bella.

Sol, nel frattempo rincasato dalla festa, si è subito unito a noi. Entrambi, oltre a divertirsi molto, faticavano a credere che anni fa i videogiochi e i computer fossero così come glieli ho mostrati.

E in effetti, forse, i miracolosi risultati dei lifting di (Super) Mario e Donkey Kong fanno sentire il peso del tempo passato più di qualche ruga sul viso e qualche capello bianco.

2 commenti:

  1. Molto bello il momento che descrivi. E' sempre bello ritrovare con i propri figli le proprie emozioni passate e visto che anche i tuoi bambini sono ancora in un'età in cui non appellano i nostri tempi come "superati e vetusti", godiamoci questi momenti.

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  2. Renata: ciao, bentornata. Sì, è bello (e opportuno) godersi questi momenti... E poi, come dici? Vetusti noi e i nostri tempi?!? Naaah.

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Online dal 10 aprile 2009