Il momento tanto atteso è arrivato.
Il gioco è cominciato una decina di giorni fa, quando Re e Sol, incuriositi dai segni sulle pagine dei libri tenuti sul piano, mi hanno chiesto informazioni sulla durata delle note musicali, e gliele ho disegnate tutte su un foglietto di carta, puntualmente strappato dalla sorellina.
Poi sono andato a cercare qualche spartito di pezzi facili per bambini, anche a quattro mani: la tecnologia dei pianoforti digitali ci viene in aiuto e ci fa divertire.
Nei giorni seguenti, Sol ha più volte chiesto di poter suonare insieme. Gli piace.
È emozionante aiutare le sue piccole mani a premere i tasti giusti mentre con la sua voce intonata canta le note.
Intenerisce quando difende le registrazioni che gli servono per suonare con il papà dagli attacchi, più o meno volontari, dei fratelli che mettono le mani sul pulsante Rec, cancellando tutto.
La piccola Mi va e viene dal pianoforte, lo apre, si arrampica sul panchetto e preme qualsiasi tasto attiri la sua attenzione. Non ha ancora imparato ad accenderlo e spegnerlo, ma credo sia questione di tempo. Sembra che la musica le piaccia.
Re per adesso rimane in disparte, ma si prende sempre i suoi tempi. Simula un certo distacco, ma poi prova a suonare quando i fratellini non lo vedono. Dice che forse la chitarra gli piacerebbe di più, ma non si sente ancora di provare, che quando avrà più voglia mi chiederà di insegnargli. Vedremo.
Ho tenuto fede al mio impegno di non forzare i miei figli a suonare uno strumento se non ne avessero avuto voglia, e intendo continuare così.
Ma anche se non ci fosse un seguito, questi fugaci Impromptu pianistici sono stati una vera gioia.
Capisco la tua gioia: vedere i propri figli entrare nel vivo delle proprie passioni di adulto deve essere grandioso. Noi non abbiamo ancora trovato questo terreno comune (anche se la macchina fotografica abbiamo cominciato timidamente a condividerla) e un po' mi manca...
RispondiEliminaScoprire lo stesso interesse senza forzature deve essere una sensazione molto bella che spero di provare presto, che ne so condividere il piacere di leggere lo stesso libro (ecco forse devo aspettare un po') anche se...
RispondiEliminala passione del babbo sono i pc e i software liberi, non oso immaginare come diventerà casa nostra se entrambi i figli condividessero la stessa passione!
PS: se mai ti servisse davevro una chitarra... sai a chi chiedere!
Sì, ti capisco. Per noi la passione è il nuoto. Figlio grande (3 anni) è molto portato, nuota già da solo e fa piccole immersioni. Figurati la nostra felicità, anche perchè non è una cosa forzata. Pensa che bello, quando suonerete tutti insieme!
RispondiEliminaDesian: abbi pazienza e continua a fare quello che ti piace. Non c'è niente di meglio, per un bambino, di vedere un adulto che si diverte a fare qualcosa, perché gli venga voglia di imitarlo.
RispondiEliminaRenata: ti ho pensata per la chitarra! Per ora sono "servito" con la mia. Forse mancherebbe una batteria, ma quella per Si bemolle potrebbe essere troppo...
M di MS: una piccola band, chissà. Nel frattempo, poter suonare il piano regolando il volume o addirittura in cuffia dovrebbe preservare la quiete domestica e i rapporti di buon vicinato.
Ciao Do minore, che bello! Già da aprile scorso mando Pietro da un'insegnante di pianoforte. Pietro è molto dotato per la musica, è intonatissimo e canta tutto (ma proprio sempre) il giorno! Non lo forzo, ma la passione, quella vera, è travolgente e incontenibile. Che potenza che è la musica!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaCiao ciao
Angela
Angela: eh sì, la musica è proprio una potenza. Certo, sentirli cantare tutto il giorno.... a volte bisognerebbe ricordargli che la musica è fatta anche di pause, non solo di note! ;-)
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