giovedì 26 maggio 2011

Coscienza liberale

Con un certo imbarazzo parafraso il titolo del bestseller del grande Paul Krugman, ma alla vigilia del ballottaggio che chiuderà la campagna elettorale più vergognosa e umiliante cui mi sia capitato di assistere, non posso fare a meno di pormi qualche domanda.
Come sia potuto accadere, ad esempio, che un drappello di personaggi appartenenti a – o emanazione diretta di - un ceto sociale, economico e politico tendenzialmente conservatore, abbia potuto promettere una rivoluzione liberale, e che in molti ci abbiano creduto.
Per quale motivo dei liberali dovrebbero essere infastiditi dal consentire, in maniera moderata e controllata dalla legge, l’immigrazione, la possibilità di professare religioni diverse o di non nascondere il proprio orientamento sessuale.
In che modo i Milanesi liberali, e ce n’è ancora qualcuno, comunque votino domenica prossima, possano accettare di credere di dover salvare la propria città dalla deriva bolscevica, estremista, musulmana, sodomita, in cui tutti saremo storditi dall’abuso di droghe (in una città in cui, per la cronaca, anche se non penso ci sia una relazione fra le due cose, le tracce di cocaina urinata sono cresciute enormemente negli anni di governo del centrodestra, in cui 14 anni fa chi oggi cavalca la paura di zingaropoli considerava i nomadi una risorsa).
Laddove la cultura del bipolarismo è ben radicata, i liberali si oppongono ai conservatori e cercano di eliminare ostacoli, differenze e ineguaglianze, soprattutto iniziali, che possono impedire a uomini e donne di esprimere la propria personalità, seguire le proprie inclinazioni e realizzare i propri progetti nella vita, in maniera soddisfacente e produttiva per tutti.
Laddove la politica ha creato un vuoto da conquistare, qualcuno sostiene opportunisticamente che vengano inculcati messaggi sbagliati nelle teste di persone senza cervello. Scordandosi che perfino queste ultime, qualche volta, possono accorgersi del tentativo di ribaltare il vero significato delle parole.

3 commenti:

  1. Ho un piccolo episodio: ero a Milano fino a poche ore fa e ieri mattina, nel mercatino rionale di via San Marco, ad un certo punto arriva un camper del PdL. Scendono un po' di soggetti prezzolati che cominciano a cercare di regalare ai passanti bottigliette d'acqua minerale. Ieri mattina faceva anche parecchio caldo.
    Ebbene, pochissimi (diciamo 1 o 2 persone ogni dieci) prendevano le bottigliette. Quasi tutti, rendendosi immediatamente conto di chi fossero gli "improvvisati benefattori", declinavano più o meno gentilmente l'offerta.... Al di là del fatto che, ormai sull'orlo di una crisi di nervi politica, regalerebbero ogni cosa, evidentemente i cittadini/elettori hanno capito che siamo alla fine di una situazione "politica" non più credibile. Il vento cambia! E non sai quanto io sia contento.

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  2. Desian: ciao, bentornato. Immagino bene quanto possa essere contento tu. Figurati come mi sento io milanese: dopo anni, finalmente, posso essere orgoglioso del messaggio politico che la mia città e soprattutto i suoi abitanti hanno lanciato all'Italia. Una voglia di miglioramento e riscossa civica e civile che mi stavo quasi rassegnando a non vedere. Speriamo che il vento cambi davvero! A presto

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  3. Ti ho letto in ritardo e commentare oggi ha un dolce sapore.

    Da oggi spero di scoprire che i veri liberali si diano da fare per la nostra città.

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Online dal 10 aprile 2009