domenica 26 aprile 2009

C’è design e design

Domani sarà il 27 aprile. Ne sono molto contento.

Ma non perché, come molti lavoratori, riceverò il mio stipendio.

Perché domani si conclude il Salone del Design.

Ho scelto con convinzione di rimanere a vivere a Milano, perché mi piace questa città e, pur non essendo in grado di cogliere da esperto tutte le bellezze dell’architettura e del design, sono felice che l’Italia e Milano siano il punto di riferimento mondiale per eventi così importanti.

Da economista, poi, non posso non apprezzare il beneficio che il Paese ottiene da una adeguata valorizzazione del made in Italy.

E qui cominciano i problemi.

Eh sì. Due ordini di problemi.

Il primo: ma chi beneficia davvero da tutto questo? Forse che i residenti a Milano trarranno qualche vantaggio concreto nella loro vita quotidiana dall’evento? Che so, mezzi pubblici più efficienti e meno costosi? O una gestione del traffico con isole pedonali permanenti e ben organizzate tutto l’anno? O scuole e servizi migliori per i loro figli?

Il secondo: in Inglese, to design significa progettare. Non mi pare che l’organizzazione dell’evento sia ben progettata. Anzi. Passare in questi giorni nelle vie che ospitano il Fuorisalone è un’esperienza istruttiva.

Si incontrano poche persone con l’aria di chi frequenta il Salone per motivi professionali, ma molti giovani in sandali e canottiera che bevono birra lasciando in giro le loro tracce di lattine e bottiglie.

Si incontrano venditori ambulanti improvvisati di birra di marche sconosciute a prezzi esorbitanti, ai quali ovviamente nessuno chiede di mostrare autorizzazioni o permessi.

Si incontrano intrattenitori che fanno giocare la gente nelle costruzioni - di design, ovviamente – che ingombrano i marciapiedi, i quali al ritmo di musica delle loro radio-CD portate in giro in stile anni ’80, distribuiscono ai vincitori buoni per consumazioni nei locali vicini.

Si incontrano automobilisti e residenti spaesati e irritati, perché le informazioni sulla zona a traffico limitato e l’isola pedonale non sono state comunicate in tempo e diffusamente.

Si incontra Radio Deejay, che, non paga di trasmettere nell’etere live dal Fuorisalone, ha piazzato sul tetto del suo gazebo delle potentissime casse acustiche che rendono impossibile anche solo una conversazione telefonica nelle abitazioni circostanti.

Aspetto i dati ufficiali che sicuramente leggeremo nei prossimi giorni, ma la mia impressione è che l’affluenza agli eventi di Milano sia stata massiccia e ben superiore agli anni passati. Bene. Forse però sarebbe stato meglio non fare sembrare il salone del design un enorme mercato frequentato da studenti in gita scolastica in libera uscita serale.

E, guardando con un certo timore all’Expo 2015, mi domando: che cosa sapranno inventarsi, gli organizzatori di questi eventi, per non far rimpiangere a nessuno di avere assegnato l’Expo a Milano e non a Smirne?

3 commenti:

  1. Seguendo queste tue riflessioni, che condivido moltissimo, mi viene da pensare al nostro paese come una fiera continua: siamo cioè capaci di trasformare qualsiasi evento capiti sul nostro territorio in una specie di mercato delle pulci nel quale si danno "appuntamento" nani, giocolieri e ballerine (cosa c'entra radio deejay con il design non lo capirò mai!). Lo spirito del made in italy diventa una sorta di barzelletta, un circo mediatico che rovina l'esistenza di chi lo subisce (le telefonate impossibili dei residenti vicini alle casse acustiche) e si presente solo come un'accozzaglia tra le più disparate diversità.
    ciao.

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  2. e aggiungo che i residenti a milano sono come dei turisti in tutto questo. non sono coinvolti, ma semplicemente li si sopporta, come parte della coreografia su cui vengono disegnate le varie manifestazioni: design, moda etc. etc.

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  3. Desian: Una fiera continua... In effetti è un peccato, perché forme poco curate possono rovinare contenuti anche validi. Ciao.

    ITmom: Benvenuta. Già, dei turisti permanenti e paganti (caro). Dovremmo riuscire a far sentire meglio la nostra voce. Ciao.

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Online dal 10 aprile 2009