Oggi ho letto un bell’articolo di Gianrico Carofiglio sul sito de La Repubblica.
Lo condivido volentieri. Mi ha molto colpito, perché unisce considerazioni sullo stato della nostra democrazia a osservazioni sull’uso improprio della lingua e di alcune parole, un tema che mi sta a cuore e secondo me non è estetico, ma di importanza sostanziale.
Il lessico della nostra vita civile, la sua ortografia e la sua sintassi, che sono stati progressivamente trascurati, come quelli della lingua italiana, sono un patrimonio di tutti noi e non dobbiamo perderlo.
Non diventiamo senza vergogna.
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