lunedì 10 maggio 2010

Unità, scissione e unioni reali

Cominciano le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia, che si concluderanno l’anno prossimo, e che, stando a quanto riportato da alcuni giornali, dovrebbero costare molti milioni di euro, pagati in parte dalle mie tasse.
Giusto, l’unità d’Italia è un valore da difendere e tutte le iniziative utili allo scopo sono bene accette, anche se spendere un po’ meno non sarebbe una cattiva idea in tempo di crisi.
Però.
A pensarci bene, l’unità d’Italia (concetto assai discusso e oggetto di aspre polemiche fin dal lontano 1861) non deve essere mai stata ricordata da persone qualificate come quest’anno. Infatti, a puro titolo esemplificativo, abbiamo a curriculum, in ordine sparso, i seguenti evidenti casi di scissione:
politici che hanno celebrato il family day, con almeno un matrimonio fallito alle spalle;
un ministro della pubblica istruzione che dichiara placidamente che la scuola pubblica è in crisi e perde iscritti, come se la cosa non la riguardasse minimamente;
un esecutivo in assetto di guerra permanente con il potere giudiziario;
un’opinione pubblica, la classe politica e gli “intellettuali” del nostro paese che raramente perdono occasione per accapigliarsi su feste nazionali e ricorrenze simili, rendendo l’espressione “memoria condivisa” una mera astrazione letteraria;
comunità che si spaccano sotto il peso di una crisi che rende difficile pagare anche i pasti a scuola dei bambini;
un tasso di rottura dei matrimoni cresciuto a livelli irragionevoli e uno di natalità bassissimo, viene da chiedersi se fra 150 anni avrà ancora un senso parlare di unità e di nazione (cosa, quest’ultima, non necessariamente negativa, se riuscissimo a realizzare veramente una società multietnica integrata).
Ma il prezzo che i contribuenti versano per celebrare l’unità d’Italia, non sarebbe stato meglio risparmiarlo o darlo in beneficenza e lasciare un po’ più di spazio a fatti e a gesti che testimonino davvero un desiderio di unità?

La famiglia di note ha appena celebrato l’unità d’Italia con una visita in terra sabauda, addirittura nel castello in cui ha abitato Cavour, a trovare nuovi amici, che l’hanno accolta festosamente, facendole trascorrere una giornata meravigliosa, in cui bambini e adulti si sono conosciuti, si sono piaciuti, hanno parlato e giocato molto. A testimonianza del fatto che il gusto della scoperta, la voglia di incontrarsi e stare insieme, uniscono, di fatto, le persone che lo desiderano, e non ci sono preparativi, distanze, imprevisti, inconvenienti, sole o pioggia che tengano.

3 commenti:

  1. devi aver avuto un ottimo cicerone per aver metabolizzato e contestualizzato così bene i luoghi visitati :-P

    nevvero? ;-)

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  2. Mi chiedo che senso abbia spendere tanti soldi in celebrazioni (di qualsiasi evento), quando ci sono settori pubblici al collasso.
    Non sono contro l'unità d'Italia (meno che mai contro una gita in terra sabauda ;-)), tutt'altro, ma credo che ci voglia una bella faccia per essere fieri dell'Italia così come è diventata negli ultimi anni. Nella scuola, siamo passati dall'orgogliosa affermazione delle tre I ai tagli di tutte le lettere dell'alfabeto. Oltretutto, tagli fatti non per smantellare l'operato di precedenti parti politiche, ma per distruggere ciò che questo stesso schieramento aveva fatto 10 anni fa. Se fossimo al capezzale di un essere umano, parleremmo di schizofrenia.

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  3. My: sì, in effetti abbiamo avuto fortuna con gli accompagnatori. Sai com'è con queste guide turistiche: non sai mai cosa ti capita ;-)

    Lanterna: sì, il discorso sarebbe molto lungo, e c'è pochissimo da salvare di quanto è stato fatto dalla politica negli ultimi 25 anni. I tagli alla scuola per me sono lo scandalo più eclatante, ma ci sono tanti sprechi (tanto per restare nel pubblico, si parte dai costi della politica per arrivare all'assunzione clientelare di personale ben poco produttivo) su cui bisognerebbe agire per recuperare risorse da reinvestire nella scuola, nell'ambiente, nell'assistenza alle persone più deboli.

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Online dal 10 aprile 2009