martedì 2 marzo 2010

Il pollaio

Leggo sul Corriere un’intervista al nostro più celebre conduttore di talk show-giornalista-scrittore-modellista di plastici, in cui egli critica l'applicazione del regolamento sulla par condicio e sostiene di preferire “il pollaio” al silenzio.

Ora, il livello e la regolamentazione della nostra informazione, soprattutto quella politica, sono penosamente scadenti, e la censura è odiosa.

Ma siamo proprio sicuri che il pollaio sia meglio?

È il pollaio che legittima una situazione in cui esce vincente chi urla più forte, chi rompe di più le scatole, chi è più prepotente.

È il pollaio che, per definizione, omologa tutte le idee in un rumore confuso e assordante fino a non prenderne in considerazione nessuna con attenzione, tranne quelle tenute sotto silenzio da chi si mantiene accuratamente al di fuori del pollaio, per metterle in pratica silenziosamente e senza farsi notare troppo.

È il pollaio che riduce il cittadino ad un ruolo passivo di ascoltatore o pseudoattivo di televotante (a pagamento), provando a concedergli una illusoria libertà di pensiero solo lungo un binario tracciato meccanicamente da altri.

È il pollaio che riduce gli uomini a polli e le donne a galline, soggetti che si differenziano e si raggruppano attraverso criteri estetici (naturali contro rifatti, sciatti contro firmatissimi), voluttuari (amanti dello sci contro golfisti, amanti del trekking contro velisti) o sociali (ricchi contro poveri, portatori di interessi contro chi non ha nessun interesse da difendere), incapaci di parlarsi, ascoltarsi, guardarsi al di là delle ovvie e apparenti differenze di genere.

È il pollaio che crea un ambiente in cui sia impossibile concentrarsi su qualcosa, in cui le energie vengono dissipate in un caos maleodorante e inconcludente.

È nel pollaio che i volatili si scontrano per mangiare un po’ di becchime, e, così indaffarati, non sanno se e come il fattore si occupi della fattoria. E noi ci ritroviamo una classe politica che ormai non è più nemmeno in grado di presentare delle liste elettorali ammissibili.

È l’agitazione sterile che, ogni giorno, consente a qualcuno di entrare nel pollaio e portarsi via tutte le uova.

Stiamo attenti, perché quando di uova se ne faranno meno, qualcuno lascerà entrare nel pollaio una faina...

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